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Lunedì 23 maggio 2016 – San Giovanni Battista de’ Rossi, Sacerdote, 1698-1764

LA LEGGE E LA FELICITA’

Lasciamo che questo Vangelo contesti la moralità che immaginiamo di avere, perché – in fondo – i comandamenti li rispettiamo. Ma il rispetto della legge e della legalità non salvano l’uomo e non lo rendono felice. Che cosa fare dunque? Per non andar via tristi occorre liberarsi da se stessi e dai propri beni e seguire Gesù, vita e felicità. Gesù ci invita a farlo a seconda della nostra vocazione e delle circostanze della vita. “Beati i poveri di spirito”: di essi è non soltanto la beatitudine del paradiso, ma anche la letizia della vita quaggiù.

Vangelo secondo Marco 10,17-27

In quel tempo, mentre Gesù andava per la strada, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?». Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. Tu conosci i comandamenti: “Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, non frodare, onora tuo padre e tua madre”».
Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza». Allora Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!». Ma a queste parole egli si fece scuro in volto e se ne andò rattristato; possedeva infatti molti beni.
Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: «Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio!». I discepoli erano sconcertati dalle sue parole; ma Gesù riprese e disse loro: «Figli, quanto è difficile entrare nel regno di Dio! È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». Essi, ancora più stupiti, dicevano tra loro: «E chi può essere salvato?». Ma Gesù, guardandoli in faccia, disse: «Impossibile agli uomini, ma non a Dio! Perché tutto è possibile a Dio».

 

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