LA PERSECUZIONE
La novità del Vangelo si scontra con il potere mondano. Il cristiano non cerca il martirio; se ne difende anzi, con la furbizia del serpente che si allontana dal pericolo. Se possibile, il cristiano si allontana dai luoghi di persecuzione. Sempre ricorre alla sapienza dello Spirito Santo. Ma il tradimento invade la sua casa e anche i familiari diventano accusatori. Quante volte è capitato nelle persecuzioni della storia, quella romana e quelle nazista, comunista, islamica? Eppure, il cuore è invaso da un’ultima pace, e si apre alla speranza del Signore che viene.
Vangelo secondo Matteo, 10,16-23
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: “Ecco: io vi mando come pecore in mezzo a lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe. Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti a governatori e re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani. Ma, quando vi consegneranno, non preoccupatevi di come o di che cosa direte, perché vi sarà dato in quell’ora ciò che dovrete dire: infatti non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi. Il fratello farà morire il fratello e il padre il figlio, e i figli si alzeranno ad accusare i genitori e li uccideranno. Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato. Quando sarete perseguitati in una città, fuggite in un’altra; in verità io vi dico: non avrete finito di percorrere le città d’Israele, prima che venga il Figlio dell’uomo..