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Martedì 21 febbraio 2017 San Pier Damiani, vescovo e dottore della Chiesa, 1007-1072

LA STRADA DI GESU’
Quanto è distante da noi la vicenda di morte e risurrezione di Gesù? Distante dalla nostra mentalità, diversa dalla nostra misura, tale che nessuno dei discepoli può immaginarla. Mentre gli vanno dietro, si strattonano per raggiungere il primo posto.
Gesù provoca un’inversione: il primo diventa ultimo, e l’ultimo primo. Solo uno sguardo teso a Gesù e un cuore desideroso di Lui possono attrarci e convincerci a seguire la sua strada fino alla croce e con lui fino alla risurrezione.
Vangelo secondo Marco 9,30-37
In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse. Insegnava infatti ai suoi discepoli e diceva loro: «Il Figlio dell’uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma, una volta ucciso, dopo tre giorni risorgerà». Essi però non capivano queste parole e avevano timore di interrogarlo.
Giunsero a Cafàrnao. Quando fu in casa, chiese loro: «Di che cosa stavate discutendo per la strada?». Ed essi tacevano. Per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse più grande. Sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: «Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti».
E, preso un bambino, lo pose in mezzo a loro e, abbracciandolo, disse loro: «Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato».