In quanti modi siamo chiamati a partecipare agli avvenimenti che segnano l’ultima settimana della vita di Gesù? La scia lunga della Passione del Signore si trascina negli attentati e delle incursioni aeree e terrestri, che abbagliano con gli incendi e la disperazione di feriti e soccorritori. Il volto di Cristo in croce si riverbera nello strazio dei bambini e delle madri, e contrasta con la durezza di chi imbraccia armi e lancia bombe.
L’amorosa compassione del popolo cristiano percorre piazze e Chiese; ragazzi e adulti impersonano Pilato che condanna e il Cireneo che soccorre; la Veronica asciuga il volto a Gesù e la Madre gli si avvicina; la folla grida e i soldati battono i chiodi; ladroni e discepoli, e Gesù, impersonato da un ragazzo qualsiasi. La scena si rianima attraverso una voce, un panneggio, un segnale, una vibrazione.
Accade anche di avere tra mano – proprio nei giorni dalla Quaresima alla Passione - il romanzo La lancia di Longino di De Wohl. Il centurione che vede morire Gesù fugge da un amore impossibile e percorre ai margini una storia parallela alla sua, coinvolto nel riconoscimento della divinità di Cristo. La lettura di romanzi che ‘arricchiscono’ i fatti della vita del Signore senza stravolgerli e tradirli è strumento di immedesimazione con il Vangelo. Accadeva con i vecchi film sulla passione del Signore e forse con i ‘misteri’ medioevali.
Ma il vero percorso che introduce al ‘mistero della fede’ è la liturgia. Sfoltita da rappresentazioni sentimentali, essenziale nelle parole e nei gesti, pulita nella scansione dei canti, non è appena ‘sacra rappresentazione’, ma ‘sacramento’ che dice il mistero e lo contiene. Si sventolano gli ulivi nell’ingresso a Gerusalemme e subito il clamore si placa nel racconto drammatico del Vangelo. I sacerdoti si radunano attorno agli oli del Giovedì santo, magari anticipato alla sera antecedente per rendervi partecipe il popolo che riceverà le unzioni sacramentali. Ci si ritrova attorno ai dodici apostoli per la lavanda dei piedi e il dono del Corpo e Sangue. Ecco innalzata la croce per adorarla il Venerdì santo. In comunione col papa a Roma tutto il popolo cristiano ripercorre la via della Croce dei martiri antichi e nuovi. Il silenzio del Sabato santo si apre all’Alleluia della Veglia di Risurrezione. La vita di Gesù entra nella nostra vita e nella nostra morte, in una strada che va oltre la nostra povera storia umana, e la illumina con la speranza certa della risurrezione. Ne ritroviamo i segni nel vivere quotidiano, come la sorpresa del giovane chierico che racconta nel bollettino della sua parrocchia il gesto di caritativa con i bambini malati. Ad ogni mattino ancora il mondo rinasce.