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Lunedì 5 giugno 2017 – San Bonifacio, vescovo e martire, 673-754

Vangelo secondo Marco 12,1-12

In quel tempo, Gesù si mise a parlare con parabole [ai capi dei sacerdoti, agli scribi e agli anziani]:
«Un uomo piantò una vigna, la circondò con una siepe, scavò una buca per il torchio e costruì una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano.
Al momento opportuno mandò un servo dai contadini a ritirare da loro la sua parte del raccolto della vigna. Ma essi lo presero, lo bastonarono e lo mandarono via a mani vuote. Mandò loro di nuovo un altro servo: anche quello lo picchiarono sulla testa e lo insultarono. Ne mandò un altro, e questo lo uccisero; poi molti altri: alcuni li bastonarono, altri li uccisero.
Ne aveva ancora uno, un figlio amato; lo inviò loro per ultimo, dicendo: “Avranno rispetto per mio figlio!”. Ma quei contadini dissero tra loro: “Costui è l’erede. Su, uccidiamolo e l’eredità sarà nostra”. Lo presero, lo uccisero e lo gettarono fuori della vigna.
Che cosa farà dunque il padrone della vigna? Verrà e farà morire i contadini e darà la vigna ad altri. Non avete letto questa Scrittura: “La pietra che i costruttori hanno scartato è diventata la pietra d’angolo; questo è stato fatto dal Signore ed è una meraviglia ai nostri occhi”?».
E cercavano di catturarlo, ma ebbero paura della folla; avevano capito infatti che aveva detto quella parabola contro di loro. Lo lasciarono e se ne andarono.

UNA STORIA DRAMMATICA

Concluso con la Pentecoste il tempo pasquale, riprendiamo il cammino del tempo ordinario della Chiesa con una parabola che riassume la storia di Dio con gli uomini. Dio ha piantato la vigna del mondo e l’ha donata da custodire agli uomini. La parabola ricorda i tanti suoi interventi, fino alla visita del Figlio amato, Gesù. Costui, rifiutato e ucciso, diventa la pietra d’angolo del nuovo regno, e della nostra stessa vita. Questa dramma accompagna la nostra libertà. L'esperienza vissuta ci provoca ad accogliere oggi il Figlio Gesù.