Vai al contenuto

Venerdì 9 giugno 2017, Sant’Efrem Siro, diacono e dottore della Chiesa, 306-373

Vangelo secondo Marco 12,35-37

In quel tempo, insegnando nel tempio, Gesù diceva: «Come mai gli scribi dicono che il Cristo è figlio di Davide? Disse infatti Davide stesso, mosso dallo Spirito Santo:
“Disse il Signore al mio Signore:
Siedi alla mia destra,
finché io ponga i tuoi nemici
sotto i tuoi piedi”.
Davide stesso lo chiama Signore: da dove risulta che è suo figlio?».
E la folla numerosa lo ascoltava volentieri.

FIGLIO E SIGNORE

E’ in gioco l’autentica identità di Gesù: ‘figlio’ del re Davide, cioè suo discendente, oppure ‘Signore’ di Davide, cioè superiore a uno dei più grandi personaggi di Israele? Gesù aveva osservato di essere ben più del re Salomone che la regina di Saba ammirava; più del profeta Giona riconosciuto dagli abitanti di Ninive. Potremmo continuare: più di qualsiasi potente o di qualsiasi genio. Come gli apostoli dopo la tempesta sedata ci domandiamo: “Chi è dunque costui al quale i venti e il mare obbediscono?”