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Sabato 16 settembre 2017 – San Cornelio papa e martire, m. 253, San Cipriano vescovo e martire, m. 258

Vangelo secondo Luca 6,43-49

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non vi è albero buono che produca un frutto cattivo, né vi è d’altronde albero cattivo che produca un frutto buono. Ogni albero infatti si riconosce dal suo frutto: non si raccolgono fichi dagli spini, né si vendemmia uva da un rovo.
L’uomo buono dal buon tesoro del suo cuore trae fuori il bene; l’uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il male: la sua bocca infatti esprime ciò che dal cuore sovrabbonda.
Perché mi invocate: “Signore, Signore!” e non fate quello che dico?
Chiunque viene a me e ascolta le mie parole e le mette in pratica, vi mostrerò a chi è simile: è simile a un uomo che, costruendo una casa, ha scavato molto profondo e ha posto le fondamenta sulla roccia. Venuta la piena, il fiume investì quella casa, ma non riuscì a smuoverla perché era costruita bene.
Chi invece ascolta e non mette in pratica, è simile a un uomo che ha costruito una casa sulla terra, senza fondamenta. Il fiume la investì e subito crollò; e la distruzione di quella casa fu grande».

DAL SEME AL FRUTTO

Prima l’essere, poi l’operare: piantare un buon seme, coltivare la pianta, gettare le fondamenta, edificare l’edificio; educare e far crescere. Il resto, i frutti e le opere, vengono di conseguenza. Prima uomini veri, cristiani ben impostati, comunità fedeli e inserite nel corpo della Chiesa. Alla ripresa della vita pastorale delle comunità e dei gruppi ecclesiali, e anche della vita ‘normale’ delle famiglie con la scuola e il lavoro, da cosa ripartire, se non dalla semente che è Cristo presente nella Chiesa?