‘Camminare sull’acqua’: a Chioggia si può…
Una sala completamente riempita, nella sua semplice sontuosità, abbraccia le persone accorse per la presentazione del libro ‘Camminare sull’acqua’. E’ una lucente serata di inizio ottobre, giorno di festa per i Santi Angeli e alcuni amici hanno voluto stringersi attorno a Don Angelo Busetto, parroco del Duomo, narratore di una vita buona in Chioggia.
‘Questa non è appena la presentazione di uno dei più intensi libri di Don Angelo’ dice Piergiorgio Bighin che apre la serata ‘ma la scoperta, che commuove noi stessi mentre la facciamo, che qui a Chioggia esiste la possibilità di camminare sull’acqua, cioè di vivere una compagnia come quella che il libro di Don Angelo racconta. Questa compagnia, che è la chiesa, si forma e riforma continuamente come una marea che tocca le nostre vite e le vite di coloro che per grazia incontriamo, anche stasera…’
‘Perché la sfida che lancia il nostro Don’ incalza Piergiorgio ‘è l’unica sfida cristiana: la contemporaneità di Cristo nel nostro tempo, non nel senso generico di nostra epoca ma di tuoi, miei giorni, quelli che ancora ci son dati!’
La lettura del libro è aiutata dalla voce narrante del Professor Frizziero Mario che scende tra il pubblico recitando in modo commosso alcuni punti del testo immediatamente contrappuntato da tre testimonianze che lo rendono attuale, vero, carnale.
La Professoressa Elisabetta Nicchetto racconta una storia di conversione di una sua alunna commossa da una intensa lettura dantesca. La ragazza, non battezzata, comincia un cammino che coinvolge anche la collega di religione fino ai sacramenti dell’iniziazione cristiana ricevuti a Pasqua.
Poi è la volta di Lella Beltrame che narra la quotidianità della sua fede nel disbrigo delle vicende di una cooperativa sociale nata per rispondere alle difficoltà dei giovani. Un imprevisto ostacolo legato alla struttura obbliga ad abbandonare tutto. Ma proprio questo diventa evidenza di una Presenza che si manifesta attraverso volti amici, che addirittura aiutano rifinanziando la ripartenza in altro luogo e con altro spessore dell’opera iniziata.
Infine Boscolo Alessandro Agostini, che per tutta la serata ci ha deliziato con la proiezione di sue splendide fotografia sul tema, prende la parola per raccontare il suo viaggio per l’inaugurazione del primo chiostro costruito nel monastero di Norcia dopo il terremoto. Lui è lì per fare alcuni scatti ma si accorge di una cosa nuova e imprevista. È il fiorire di un carisma che non si ferma ad adorare le ceneri ma riparte ad alimentare il fuoco della fede.
Don Angelo commosso dalla presentazione e dalla sua gente accorsa a gremire la sala racconta brevemente la sua storia di uomo sacerdote che parte da un’isola della laguna per approdare al grande bastimento della cattedrale. È lo stravedamento, cioè quel vedere più in là gli avvenimenti fino al mistero, al volto di Gesù …
E l’augurio di Don Angelo per tutti noi, nel giorno dei Santi Angeli che vedono il volto di Dio, è proprio questo.
La Dottoressa Gianna Cuccolo al flauto, Gandolfo Nicola alla tastiera e Gianluca Bergamasco al violoncello ci deliziano di un pezzo di Benedetto Marcello e di un Magnificat che è come il ringraziamento a Dio per quanto vissuto.
Luigi Boscolo Bielo