IL CELLULARE E IL VANGELO
I cinesi li trovi un po’ dappertutto, e riscontri che sono bravissimi ad rammendare indumenti e ad aggiustare oggetti, come si usava una volta nei paesi, secondo l’abilità di tante brave donne e di esperti artigiani. I cinesi sono avanti anche nel risanamento dei cellulari slabbrati, feriti, annegati. Vieni accompagnato a scovare i cinesi nel cantuccio del bottegone dove si vende di tutto; un giovanotto armeggia con il computer sul tavolino ingombro di ogni confusione, e in pochi minuti ti dice la malattia del tuo aggeggio, il rimedio e il costo. Intanto, l’amichetto che gli sta accanto chiede – chissà perché – se sei sposato. “No.”. Come mai? Non ami? “Amo soprattutto Gesù”. Non capisce; non sa chi è Gesù o non capisce il senso. Dico che la vita di Gesù è raccontata nel Vangelo e allora ai due si illuminano gli occhi. Del Vangelo hanno sentito parlare e dicono: Luca… Già: Matteo, Marco, Luca, Giovanni hanno scritto la vita di Gesù. Domanda cruciale: Cristiani e cattolici sono la stessa cosa? Risposta flash: “I cattolici sono quelli che seguono il Papa, Papa Francesco”. Altro assenso dei due. L’operazione oggetto-da-aggiustare si sbriga presto e il congedo avviene con una promessa: “Torno un’altra volta e vi porto il libro del Vangelo”. Ricambiano con un sorriso. Rimango sorpreso dell’occasione offerta da un piccolo incidente al cellulare. Non tutti i cinesi saranno così curiosi, ma certo questa è una spia che si accende. Dai tempi di Francesco Saverio – il santo missionario che ricordiamo ai primi di dicembre – in India, in Giappone e alle porte della Cina, ne è passata di acqua sotto i ponti di Chioggia. Dai tempi in cui il gesuita Matteo Ricci si vestiva da mandarino e catturava l’attenzione della corte del principe con gli accenti della sapienza cristiana, sono passati secoli di distanze e di vicinanze, di martirio e di missione. Ora in Cina i nostri giovani ci vanno per lavoro, e i commercianti per vendere e comperare, e da noi i cinesi invadono piazze, negozietti e supermercati collaborando a risolverci una miriade di problemini più o meno casalinghi. Portano affari e curiosità, sorriso e mistero. Incontrano le nostre facce e i nostri usi, la nostra religione e la nostra indifferenza. Non sarà questa l’occasione in cui il cristianesimo si può presentare senza forzature, senza proselitismi, senza pretese, anche aggiustando un cellulare? Con l’evidenza del sorriso e di una vita buona. Con un Vangelo regalato, una pizza condivisa, un saluto ricambiato. Le vie del Signore sono infinite. Le puoi percorrere anche senza attraversare i mari. Forse si intercetta una domanda, una curiosità, un bisogno. Cristo è all’opera.