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Mercoledì 20 dicembre 2017 – San Zeffirino Papa dal 199 al 217

Vangelo secondo Luca 1,26-38

Al sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te».
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».
Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.

COSI’ AVVENNE

Un passaggio rapidissimo: l’Angelo Gabriele in missione raggiunge una ragazza di Nazaret. Dio interviene con discrezione e riguardo. L’Angelo porta un regalo immenso, ma non te lo mette in mano e scappa. L’Angelo presenta il dono, accoglie la domanda, offre la spiegazione, aggiunge delle conferme, e alla fine riceve il consenso. L’avvenimento che Dio realizza viene ospitato nella mente, nel cuore, nella volontà, nel seno, nella vita di Maria. Il Figlio eterno del Padre inizia la sua avventura di figlio di Maria.