Vangelo secondo Marco 1,7-11
In quel tempo, Giovanni proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo». Ed ecco, in quei giorni, Gesù venne da Nàzaret di Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni. E, subito, uscendo dall’acqua, vide squarciarsi i cieli e lo Spirito discendere verso di lui come una colomba. E venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».
UN UOMO NUOVO
Ecco, arriva. Arriva dal buio dei trent’anni di Nazaret, artigiano del paese conosciuto da tutti e senza dubbio benvoluto. Al fiume Giordano il ‘profeta’ Giovanni dichiara di non essere degno nemmeno di fargli da servo. L’uomo Gesù si incanala nella schiera dei peccatori e come loro scende nell’acqua. Come era stato annunciato, agisce come “agnello che assume su di sé i peccati del mondo”.
Il fatto nuovo accade alla riemersione dall’acqua. Dio si coinvolge nella manifestazione della vera identità di Gesù. Con una voce dal cielo, Dio Padre lo proclama Figlio secondo una valenza unica: in ‘questo’ Figlio il Padre può dirsi di fronte al mondo. Gesù viene avvolto dallo Spirito, che lo invade con la sua potenza. L’uomo Gesù viene abilitato di fronte al mondo per professare la Parola di Dio e per esprimere l’opera di salvezza che Egli compie per gli uomini.
Da questo momento, una storia nuova percorre il mondo e una nuova identità viene offerta a tutti.