Un augurio e una preghiera per il vescovo Adriano
Vangelo secondo Marco 1,21-28
In quel tempo, Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, [a Cafarnao,] insegnava. Ed erano stupìti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi.
Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a gridare, dicendo: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». E Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui.
Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!».
La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea.
UNA PRESENZA AUTOREVOLE
Entrato in scena, Gesù subito si espone: entra nella grande sinagoga di Cafarnao, città importante sul lago di Tiberiade, e parla suscitando lo stupore di tutti. E’ il primo assaggio del suo insegnamento. Alle parole segue l’azione: Gesù libera un indemoniato. La sua autorità si impone. Nel mondo entra una presenza nuova, che ora è possibile guardare e seguire come parola e potenza di salvezza. Non siamo più soli nel desiderio e nel tentativo di vincere il male.