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Lunedì 5 marzo 2018,  San Lucio Papa m.254

Vangelo secondo Luca  4,24-30

In quel tempo, Gesù [cominciò a dire nella sinagoga a Nàzaret:] «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria. Anzi, in verità io vi dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elìa, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elìa, se non a una vedova a Sarèpta di Sidóne. C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Elisèo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro».
All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino.

VICINI E LONTANI

Amici che ti rifiutano, stranieri che vengono privilegiati. Gesù viene rifiutato dai compaesani nella sinagoga di  Nazaret, e cita degli stranieri che vengono salvati. I vicini credono già di sapere, i lontani invocano soccorso e sono salvati. La salvezza non arriva in modo automatico, ma incontra persone che la domandano e  accolgono. Dio non cammina a senso unico, ma vuole che la persona si muova a sua volta verso di lui. Vicini e lontani possono muovere i passi verso di Lui.