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Giovedì 6 dicembre 2018 San Nicola di Myra e di Bari 270-345/352

Vangelo di Matteo 7,21.24-27

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia. Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande».

IL PUNTO DI SOSTEGNO

C’è un punto a cui stare attaccati, una roccia che ci sostiene. La parola di Dio comunica la vita di Gesù e il suo insegnamento. La ascoltiamo e siamo tesi a praticarla. Senza questo rapporto con Gesù e con la sua parola, vagoliamo qua e là senza mèta; restiamo fragili e in balia di tutti i fantasmi e di tutti i venti. Non basta una personale energia a salvarci. Occorre un punto di appoggio fuori di noi. Questo è Gesù.