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Venerdì 5 aprile 2019 San Vincenzo Ferrer, sacerdote,Valencia 1340-Vannes 1419

Vangelo secondo Giovanni 7,1-2.10.25-30

In quel tempo, Gesù se ne andava per la Galilea; infatti non voleva più percorrere la Giudea, perché i Giudei cercavano di ucciderlo.
Si avvicinava intanto la festa dei Giudei, quella delle Capanne. Quando i suoi fratelli salirono per la festa, vi salì anche lui: non apertamente, ma quasi di nascosto.
Alcuni abitanti di Gerusalemme dicevano: «Non è costui quello che cercano di uccidere? Ecco, egli parla liberamente, eppure non gli dicono nulla. I capi hanno forse riconosciuto davvero che egli è il Cristo? Ma costui sappiamo di dov’è; il Cristo invece, quando verrà, nessuno saprà di dove sia».
Gesù allora, mentre insegnava nel tempio, esclamò: «Certo, voi mi conoscete e sapete di dove sono. Eppure non sono venuto da me stesso, ma chi mi ha mandato è veritiero, e voi non lo conoscete. Io lo conosco, perché vengo da lui ed egli mi ha mandato».
Cercavano allora di arrestarlo, ma nessuno riuscì a mettere le mani su di lui, perché non era ancora giunta la sua ora.

TRA GALILEA E GIUDEA

 

Sono le due regioni della Palestina tra le quali si muove Gesù. La Galilea è il luogo dell’infanzia a Nazaret e dell’inizio della missione a Cafarnao. La Giudea è il luogo del compimento a   Gerusalemme. Gesù è cosciente della sua origine dal Padre, e ironizza con la gente che presume di sapere ‘di dov’è’. Egli va a Gerusalemme - pur sapendo la minaccia che incombe su di lui - non per buttarsi in mano agli avversari, ma per attendere e vivere ‘la sua ora’, stabilita dal Padre.