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ASCENSIONE DEL SIGNORE, Ciclo C

Giornata per le comunicazioni sociali

Introduzione del sacerdote
A Gesù che sale al Padre affidiamo la nostra vita e la nostra preghiera, in comunione con tutta la Chiesa.

1. Signore Gesù, salendo al cielo, tu porti a compimento la tua missione nel mondo e la consegni al Padre; benedici il tuo popolo, apri per tutti gli uomini la strada che conduce alla salvezza e alla gioia del Paradiso,
Noi ti preghiamo: ASCOLTACI O SIGNORE

2. Signore Gesù, mentre ascendi al cielo, tu rimani presente nel mondo con il tuo corpo che è la Chiesa. Donaci di riconoscerti nei sacramenti, nella Parola, nella guida dei pastori, nella vita dei cristiani,
Noi ti preghiamo: ASCOLTACI O SIGNORE

3. Signore Gesù, ti ringraziamo per le nuove possibilità di contatto e di conoscenza offerte dagli strumenti di comunicazione sociale: rendili veicolo di verità e fraternità,
Noi ti preghiamo: ASCOLTACI O SIGNORE

4. Signore Gesù, la tua ascensione apre il tempo della missione. Rendici testimoni della vita nuova del Vangelo nelle circostanze quotidiane,
Noi ti preghiamo: ASCOLTACI O SIGNORE

Conclusione del sacerdote
O Dio nostro Padre, accogliendo il tuo Figlio Gesù nella gloria del cielo, tu accogli anche la nostra umanità e sostieni la nostra speranza. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.

Spunto della festa
C’è uno stacco di Gesù da terra. Egli sale al Padre con tutta la ricchezza della sua vita umana e con l’offerta del suo sacrificio. Inizia la sua nuova presenza nella Chiesa, con la potenza del suo Santo Spirito mandato a Pentecoste: Termina il Vangelo di Luca, e iniziano gli Atti degli Apostoli. Vivendo nella storia, percorriamo con la nostra vita la via di Cristo, nella sua compagnia resa visibile nella e dalla Chiesa.

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Vangelo secondo Luca 1,39-56

In quei giorni, Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda.
Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo.
Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».
Allora Maria disse:
«L’anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente
e Santo è il suo nome;
di generazione in generazione la sua misericordia
per quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva detto ai nostri padri,
per Abramo e la sua discendenza, per sempre».
Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.

UNA VISITA IN CASA

A conclusione del mese di Maggio, che raduna gruppi di cristiani nelle chiese, negli incroci delle strade, nei campielli e in altri luoghi a pregare il Rosario - anche nell’inclemenza di queste serate di pioggia - la liturgia celebra Maria che viene a visitare la nostra casa, come aveva visitato la cugina Elisabetta e ne aveva benedetto il figlio nel grembo. Maria loda il Signore per essere stata scelta tra i piccoli e gli umili, ed esalta la sua misericordia che abbraccia tutti i suoi figli.

Vangelo secondo Giovanni 16,16-20

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Un poco e non mi vedrete più; un poco ancora e mi vedrete».
Allora alcuni dei suoi discepoli dissero tra loro: «Che cos’è questo che ci dice: “Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete”, e: “Io me ne vado al Padre”?». Dicevano perciò: «Che cos’è questo “un poco”, di cui parla? Non comprendiamo quello che vuol dire».
Gesù capì che volevano interrogarlo e disse loro: «State indagando tra voi perché ho detto: “Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete”? In verità, in verità io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia».

QUANTO POCO?

I tempi biblici non sono misurabili nel cuore di Dio, che non ha metro. A noi rimane da vivere il ‘poco tempo’ della nostra vita, mentre contempliamo Gesù, asceso alla destra del Padre. Nel tempo della nostra vita, l’assenza e la presenza di Gesù – e in modo corrispondente la nostra tristezza e la nostra gioia – si mescolano. Ricerchiamo, domandiamo e anche sperimentiamo la presenza di Gesù nel segno visibile della Chiesa, nel volto e nel cuore di tante persone che lo testimoniano.

Vangelo secondo Giovanni 16,12-15

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso.
Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future.
Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà»

UNA TRIPLICE AZIONE

Riconosciamo i protagonisti dell’opera della nostra salvezza. Gesù è il Figlio che il Padre manda tra gli uomini a porre la semente del Regno di Dio, con parole e opere e infine con la consegna della sua vita. Lo Spirito Santo è Colui che dopo il ritorno di Gesù al Padre, accompagna lo sviluppo della semente: Cristo, che vive e cresce nei solchi della storia e nel cuore dell’uomo. Scopriamo di volta in volta l’azione coordinata del Padre, del Figlio, dello Spirito Santo.

Vangelo secondo Giovanni 16,5-11
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Ora vado da colui che mi ha mandato e nessuno di voi mi domanda: “Dove vai?”. Anzi, perché vi ho detto questo, la tristezza ha riempito il vostro cuore.
Ma io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Paràclito; se invece me ne vado, lo manderò a voi.
E quando sarà venuto, dimostrerà la colpa del mondo riguardo al peccato, alla giustizia e al giudizio. Riguardo al peccato, perché non credono in me; riguardo alla giustizia, perché vado al Padre e non mi vedrete più; riguardo al giudizio, perché il principe di questo mondo è già condannato».

L’AZIONE DELLO SPIRITO

 

“E’ bene per voi che me ne vada”. Gesù è venuto per tutti, per il mondo. Ma la sua azione, nel corso della sua permanenza tra gli uomini, ha toccato solo un piccolo paese. Come potrà espandersi? Questa è la missione dello Spirito Santo, che agisce senza limiti di spazio e di tempo. Lo Spirito Santo toglie il peccato, libera la giustizia, condanna satana, dice Gesù con un linguaggio che ci supera. Lo Spirito allarga al mondo la conoscenza di Cristo e la sua salvezza.

Vangelo secondo Giovanni 15,26-16,4

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio.
Vi ho detto queste cose perché non abbiate a scandalizzarvi. Vi scacceranno dalle sinagoghe; anzi, viene l’ora in cui chiunque vi ucciderà crederà di rendere culto a Dio. E faranno ciò, perché non hanno conosciuto né il Padre né me. Ma vi ho detto queste cose affinché, quando verrà la loro ora, ve ne ricordiate, perché io ve l’ho detto».

LA MISSIONE TRINITARIA

La missione di Gesù mandato nel mondo dal Padre, non si esaurisce con la sua permanenza tra gli uomini, ma prosegue attraverso l’azione dello Spirito Santo. Il fiume trinitario – ‘che sempre sgorga e sempre rifluisce nel quieto mare del suo stesso amore’, come celebra un cantico delle trappiste di Vitorchiano – si espande nella foce del tempo con il flusso dello Spirito Santo che fa vibrare il cuore dei discepoli e sostiene la loro testimonianza. Quel che Dio è in se stesso, si mostra nella storia.

Vangelo secondo Giovanni 14,23-29

In quel tempo, Gesù disse [ai suoi discepoli]:
«Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.
Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore.
Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate».

DOVE ABITA DIO

Dove abita Dio? Dio abita in cielo, fino ai confini dell’universo e dentro i buchi neri. Dio è venuto in terra, e abita nei tabernacoli delle chiese. Dio è grande più dell’intero universo, piccolo come il pane eucaristico. Tuttavia, Dio cerca altri spazi in cui abitare. “Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui.” Dio abita nell’uomo. Come un amante, Dio trova riposo nel cuore di chi lo ama. Egli immensamente grande nella pienezza dinamica della relazione Padre e Figlio e Spirito Santo, si compiace dello sguardo e del cuore di una semplice creatura umana che lo ama come un figlio ama il padre e la madre.
Si possono capire queste cose? Soprattutto, si possono sperimentare. Basta guardare tanti cristiani, uomini e donne di famiglia, frati e monache, sacerdoti e fedeli, santi e mistici, che vivono e operano come dimore di Dio nel mondo, amanti di Dio e dei fratelli. Per imparare a riconoscerli e per cogliere qualcosa della loro vita, domandiamo che lo Spirito Santo ci apra gli occhi della mente e del cuore, e ci doni un raggio dello sguardo di Dio.

Vangelo secondo Giovanni 15,18-21

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me. Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma vi ho scelti io dal mondo, per questo il mondo vi odia.
Ricordatevi della parola che io vi ho detto: “Un servo non è più grande del suo padrone”. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra. Ma faranno a voi tutto questo a causa del mio nome, perché non conoscono colui che mi ha mandato».

PERSEGUITATI

Quante volte la storia ha confermato queste parole di Gesù? Il ‘mondo’, qui, è inteso come quella mentalità e quella pratica di vita che pretende di bastare a se stesso e che taglia fuori chi pensa e vive in modo diverso. Il cristiano percorre la via di Cristo, che guarda il Padre e ama i fratelli. I perseguitati di ieri e di oggi, nelle forme più aggressive o in quelle che si limitano a emarginare chi segue Gesù, diventano testimonianza di vita e di libertà.

Domenica 26 maggio 2019 

Introduzione del celebrante
Il Padre ci chiama e ci raduna in questa eucaristia. Domandiamo lo Spirito Santo che Gesù ci promette.

1. Signore Gesù, oggi tu vieni a incontrarci e prendi dimora in noi insieme con il Padre tuo; donaci il tuo Santo Spirito per accoglierti in questa Eucaristia e ospitarti nella vita,
Noi ti preghiamo:
O SIGNORE, DONACI IL TUO SANTO SPIRITO

2. Signore Gesù, accompagna il cammino della Chiesa nel mondo, con il sostegno attivo di ogni fedele. Ti affidiamo il nostro Seminario e ti domandiamo nuovi e santi sacerdoti e consacrati,
Noi ti preghiamo:
O SIGNORE, DONACI IL TUO SANTO SPIRITO

3. Signore Gesù, concedi al mondo giorni di pace, serenità e giustizia. Ti affidiamo l’Europa del presente e del futuro. Rendici attenti al bene di ogni persona, di ogni famiglia e dell’intera società,
Noi ti preghiamo:
O SIGNORE, DONACI IL TUO SANTO SPIRITO

4. Signore Gesù, il tuo Santo Spirito venga ad abitare il nostro cuore e ci renda umili come Maria. In questo mese di maggio, la Madre tua e nostra ci accompagni nella preghiera personale e comunitaria,
Noi ti preghiamo:
O SIGNORE, DONACI IL TUO SANTO SPIRITO

Conclusione del celebrante
O Padre, donaci lo Spirito Santo perché, sull’esempio della comunità primitiva, la nostra Chiesa ti manifesti al mondo con letizia e dedizione. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen

Spunto per la festa
Dio vuole abitare non solo la terra dell’uomo, ma il suo stesso cuore. La dimora di Dio Padre e Figlio e Spirito è nel cuore dell’uomo, fino a renderci amici suoi, figli, fratelli: è l’inizio della città santa che si compirà in cielo, descritta nella seconda lettura. Questo comincia ad avvenire già oggi, nel dono dello Spirito, attraverso le opere della carità e della missione. Quale attenzione avere in questa settimana, nella scelta elettorale e nella vita quotidiana?