La FOLLA E LE LUCI
La folla che segue Gesù viene registrata dai Vangeli, che ripetono: “Lo seguiva molta folla... Erano circa cinquemila uomini… Si radunavano tante persone da non esserci posto davanti alla porta… Si riunì attorno a lui una folla enorme, tanto che egli salì sua una barca e insegnava loro…”. E via di seguito. Nel tempo, la folla non diminuisce, e continua a invadere piazze e strade. Ne rimaniamo sorpresi in certe assemblee liturgiche, nel giro di alcune processioni, nelle parrocchie e nei santuari, nei pellegrinaggi di giorno e di notte dove camminano decine di migliaia di persone, senza contare i raduni in piazza San Pietro e altre piazze attorno al Papa, fino alle percentuali di chi ‘si avvale dell’ora di religione’.
Cos’è questo fenomeno che perdura come un’altalena che non cede, come un’acqua che cala per subito crescere, come una fame che rispunta pur dopo un vorace rimpinzamento? Vengono attraversati i deserti della secolarizzazione, i decadimenti e gli smarrimenti del cuore umano, i disorientamenti e le delusioni dei ministri di culto. Ci sorprende il racconto della vita dei santi del nostro tempo, particolarmente quei giovani che la morte precoce per incidente o malattia ha messo sotto gli occhi di tutti. Dov’erano dunque? O meglio, dove eravamo noi, quando le nostre energie si esaurivano nella lamentela e nel rimpianto di un mondo perduto? In una scuola, in un gruppo di amici, in una vacanza, in una malattia, nell’accoglienza di un bambino malato, nel servizio in un luogo di missione, la vita fioriva. Spuntavano dal nulla nuovi carismi e movimenti che in un batter di pochi decenni hanno invaso il mondo.
Basta sedere in confessionale per essere raggiunti non solo dai peccati della gente, ma da sorprendenti fenomeni di grazia. Da dove vengono i due sposini arrivati freschi al matrimonio e ora in attesa del figlio, con quell’intensità di fede e la lieta testimonianza in paese e nel lavoro? E la donna tradita e offesa, eppure fedele? E i genitori pazienti nell’accoglienza e misericordia verso figli perduti? S’innalzano preghiere a Dio e alla Madonna nel silenzio di un tormento nascosto. Tanti giovani e adulti che dedicano uno spezzone dell’estate ai più piccoli, chi li ha generati? Le donne che pregano il vespero prima del lavoro nella festa patronale, quanto amano nostro Signore? Quanti ragazzi recuperati dal buio della depressione e della droga, da un nuovo carisma che percorre le strade della notte? Torrenti e rigagnoli e sorgenti e canali irrigano il mondo di un’acqua che viene dalla profondità del tempo e dall’altezza del cuore di Dio. Daremo qualche frammento di attenzione a scoprire le luci che illuminano città e campagne?
Don Angelo