Vangelo secondo Luca 10,25-3714 luglio
In quel tempo, un dottore della Legge si alzò per mettere alla prova Gesù e chiese: «Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?». Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?». Costui rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso». Gli disse: «Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai».
Ma quello, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è mio prossimo?». Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gèrico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e, quando lo vide, passò oltre. Anche un levìta, giunto in quel luogo, vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui. Il giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede all’albergatore, dicendo: “Abbi cura di lui; ciò che spenderai in più, te lo pagherò al mio ritorno”. Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti?». Quello rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va’ e anche tu fa’ così».
IL PROSSIMO E DIO
Il primo comandamento corre liscio. Il dottore della Legge sa chi è Dio, e sa come amarlo. In realtà, avendo davanti Gesù, gli converrebbe ‘guardare meglio’, per scoprire l’inaudita immagine di Dio che Gesù svela mostrandosi nella figura del Figlio fatto uomo. Resta il fatto che, rispondendo alla domanda su ‘chi è il mio prossimo’, Gesù rivela nello stesso tempo il volto del prossimo e il volto di Dio. Egli cambia i connotati del prossimo. Il prossimo non è appena chi ti è vicino per legami di nazionalità, di amicizia o di parentela. L’altro diventa prossimo quando tu ti fai prossimo, facendoti vicino e fasciando le ferite della persona ferita e bisognosa, si trattasse di un estraneo, uno sconosciuto, o addirittura un nemico. In questo modo, Gesù fa intravvedere il nuovo volto di Dio. Nella persona e nell’azione di Gesù, Dio stesso diventa prossimo: si fa vicino all’uomo facendosi uomo, si carica addosso le nostre ferite, le cura e paga per noi. La parabola del ‘buon samaritano’ svela il volto di Dio e del prossimo, e apre la strada per ‘fare anche noi così’!