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Meeting di Rimini 2019

 I VOLTI E GLI SGUARDI

“Ho visto i mosaici di Monreale nella mostra spiegata da Samuele: bellissimi!”, racconta l’amico al gruppetto che incrocia nei giri della Fiera di Rimini. “E noi abbiamo visto quella meraviglia dell’Ospedale degli Innocenti presentato da Mariella Carlotti”, replicano quelli. Due altri hanno partecipato a un incontro sulla funzionalità del cervello, scoprendone le relazioni al suo interno e in rapporto a tutto il corpo umano. Vedremo insieme la mostra sull’incontro tra San Francesco e il sultano.
Il Meeting si dipana per i padiglioni in un intreccio di voci, di immagini e di sguardi. Ogni giorno ne percorri un frammento e l’indomani scopri nel ‘Quotidiano Meeting’ e in altri giornali quante ti sono sfuggite o avevi appena intravvisto: l’esperienza di Rose Busingye che attraverso l’associazione Avsi ha creato in Uganda una scuola modello per la formazione di giovani che formano il nuovo volto dell’Africa; gli incontri tra medici, farmacisti, imprenditori, ricercatori; la presentazione di libri con i rispettivi autori, come Daniele Mencarelli e Marina Corradi, o con gli studiosi di Flannery O’Connor e Elena Bono; le proposte artistiche, con le foto di Tony Vaccaro e le performance di pittori in presa diretta e via di seguito.
“Il tuo nome nacque da ciò che fissavi”: è il titolo del Meeting. Il nome, il volto, il cuore della Veronica, nacque dal volto di Cristo che la donna fissò e asciugò sulla via del Calvario. La realtà dei volti, l’evidenza delle cose, l’accadere dei fatti non sono treni in corsa che ti corrono davanti senza lasciare traccia, ma stendono pennellate di colore e depongono tracce di vita in chi guarda, ascolta, incontra. Al Meeting percorri le vie di un mondo grande, penetri nel senso dell’esistenza di persone che hanno intensamente vissuto, come il giapponese Paolo Nagai vittima della bomba di Nagasaki e protagonista di una rinascita cristiana in Giappone, o la giovane Hetty Hillesum che continua a parlare dalle lettere e dal diario al di là della sua offerta sacrificale nel lager.
Il nostro cuore è il campo descritto dalla parabola del buon grano e della zizzania, presentata in varie tornate dai seminaristi e sacerdoti della Fraternità San Carlo. La semente, buona o cattiva, fa maturare il campo del cuore nel bene o nel male. Che cosa crescerà nel cuore dei bambini che nello ‘spazio ragazzi’ vedono rappresentare il Vangelo da quattro splendide ragazze che impersonano la Veronica, la Samaritana, la Maddalena, Elisabetta? Quale fascino di Cristo comincerà a brillare nella loro mente e a fiorire nel loro desiderio?
Il Meeting è uno scambio di sguardi, di incontri tra persone che vivono e operano, un concentrato di umanità che raccoglie un mondo in costruzione. Nell’incontro con l’altro, con gli altri, nasce il nostro nome e ciascuno ritrova se stesso. Perché la semente gettata nel campo della vita cresca come grano e diventi buon pane per tutti.