Vangelo secondo Matteo 23,23-26
In quel tempo, Gesù parlò dicendo:
«Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pagate la decima sulla menta, sull’anéto e sul cumìno, e trasgredite le prescrizioni più gravi della Legge: la giustizia, la misericordia e la fedeltà. Queste invece erano le cose da fare, senza tralasciare quelle. Guide cieche, che filtrate il moscerino e ingoiate il cammello!
Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pulite l’esterno del bicchiere e del piatto, ma all’interno sono pieni di avidità e d’intemperanza. Fariseo cieco, pulisci prima l’interno del bicchiere, perché anche l’esterno diventi pulito!».
LA FEDE DI MONICA
L’esteriorità della pratica della religione e il formalismo della vita sociale sono un rivestimento di cartone su un corpo vuoto. Non onorano Dio e non salvano l’uomo. La ricorrenza di santa Monica, madre di Sant’Agostino, fa risaltare come questo è vero anche nell’educazione dei figli. Monica non è riuscita ad educare il figlio nella religione cristiana, ma la sua vera fede, le sue lacrime e le sue preghiere sono state l’alveo che ha aperto al figlio la via della conversione.