ACCADDE - ACCADE
Non so in quante omelie natalizie e post-natalizie è stato citato il presepio che Papa Francesco ha reso famoso in un’udienza del mercoledì, nel quale Maria finalmente si riposa e Giuseppe tiene in braccio il Bambino. E’ appena un’immagine che segue la moda dei tempi, sull’onda di un facile femminismo? Non pare, visto che la tradizione pittorica riporta una miniatura di un libro d’ore del 1450, con Giuseppe seduto a terra che tiene in braccio il Bambino in fasce e Maria che legge e prega seduta sull’alcova. Non è l’unica immagine di Giuseppe attivo, prima di vederlo nella bottega del lavoro di falegname accanto a Gesù adolescente. Il presepio entra nelle nostre case con immagini splendenti del mistero dell’incarnazione che viene a raggiungere, sostenere e consolare tutti i nostri giorni. Non lo scopriamo solo attraverso gli occhi dei bambini spalancati sulle statuine e sui paesaggi, non distratti nemmeno dai regali e dai giochini al cellulare. Lo svelano anche alcune persone anziane che vado a conoscere in occasione della comunione natalizia in casa. Una signora con un ricco passato di attivismo cristiano racconta la sua personalissima consacrazione al Signore, appena adolescente: “L’età della Madonna”, le dico. Un’altra, nonostante gli acciacchi, mi raggiunge in strada e mi conduce alla sua abitazione. Ed eccomi quindi a un sesto piano con l’ascensore; c’è ancora un tratto di scala, fino a un appartamento attorno al quale gira una terrazza che fa risplendere al sole il panorama di Sottomarina e Chioggia, punteggiato dai campanili, disteso sul mare e sulla laguna, col magnifico ‘stravedamento’ delle Prealpi innevate. Gesù non abita più solo la grotta di Betlemme né solo i panorami dei presepi, e le luci del Natale non sono solo festoni alle balconate delle case. Gesù è venuto a toccare la nostra vita, la lunga vita di queste persone anziane, desiderose di accogliere in casa l’Eucaristia; la giornata di chi lavora, sta in famiglia, gode e patisce dentro tutte le vicende umane. Incontri personali, amicizie, visite in casa, confessioni, scambi di auguri, rivelano il bisogno e la domanda, il dramma e la sofferenza, la consolazione e la gioia di chi vive nella fede del Figlio di Dio fatto uomo. La festa della Santa Famiglia, l’inizio del nuovo anno, l’Epifania, e infine il Battesimo del Signore illuminano il cammino nella luce del Natale. Con l’augurio che apre ai giorni che verranno: “Desidero che il mio lavoro in casa e fuori casa non sia solo un’offerta a Dio, ma diventi il mio canto di lode a Lui, che ci ha creati e uniti e ci ha messo dentro la comunità della Chiesa”