CELIBATO: AIUTIAMOCI a CAPIRE
Sul finire dell’estate ho ricevuto dal vescovo emerito Cesare Bonivento, amico fin dai banchi della Scuola Media pubblica e poi dal Seminario, il suo secondo libro dedicato al celibato sacerdotale, con un esame puntuale dei documenti del Concilio Vaticano II e di quanto ne è seguito; nel primo libro il vescovo, ancora nel pieno della sua missione in Papua Nuova Guinea, aveva esaminato il percorso storico del celibato. Ambedue le pubblicazioni propongono con precisione e acutezza il valore del celibato sacerdotale. Mi sono servite come buon paragone rispetto al Sinodo sull'Amazzonia, specialmente per quanto riguarda la proposta dell’ammissione al sacerdozio di ‘viri probati’ delle popolazioni indigene, nella loro condizione di coniugati. Il documento conclusivo del Sinodo ha ventilato questa possibilità, demandando tuttavia la questione ad ulteriori approfondimenti e alla decisione di Papa Francesco.
In questi ultimi giorni, un libro con la firma del papa emerito Benedetto XVI e del cardinal Sarah, ha riproposto il valore del celibato sacerdotale. Papa Benedetto, in poco più di una ventina di pagine, rivive i momenti della sua ordinazione sacerdotale aprendo lo scrigno dei testi liturgici e biblici che esprimono la assimilazione del sacerdote a Cristo e che costituiscono il fondamento del celibato; una esposizione limpida e profonda e nello stesso tempo testimoniale. Nelle successive ottanta pagine il cardinal Sarah ripropone il valore del celibato sacerdotale alla luce della Tradizione della Chiesa, con l’apporto della sua personale esperienza e della passione per la missione della Chiesa, e allarga il discorso in rapporto al sacramento del Matrimonio e al ruolo della donna. Si potranno discutere alcune argomentazioni del cardinale prefetto della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, che pure interviene su un tema attinente al suo ufficio e si esprime con intensità tipicamente africana. I due autori, mentre propongono le loro valutazioni, professano di sottoporsi all’autorità e alle decisioni di Papa Francesco. Come ricorda il responsabile della comunicazione del Vaticano, Andrea Tornielli, la difesa del celibato è stata chiaramente espressa varie volte da Papa Francesco; d'altra parte, la possibilità che avvengano particolari eccezioni all’esercizio del celibato trova conferme nella storia e nella geografia della Chiesa, fino al pontificato di Papa Benedetto.
Checchè se ne dica e se ne pensi, nella Chiesa si è sempre discusso su tutto, a volte intensamente e perfino litigiosamente: sulle persone della Trinità e sulla divinità di Cristo, sulla grazia e sui sacramenti, sull’autorità del Papa e quella del Concilio, sulla procreazione, sulla nascita e sulla morte, sulla vita sociale e sull'educazione, fino ai dettagli delle mille proposte pastorali. Tutti sono intervenuti su tutto, mentre sulle cose fondamentali l’ultima parola veniva lasciata ai Concili con l’approvazione del Papa, o personalmente al Papa stesso.
E allora, dove sta lo scandalo del libro sul celibato firmato dal papa emerito e dal cardinal Sarah? Lo scandalo sta in chi – dentro e fuori la Chiesa – passa il tempo a sconfessare papa Francesco, cogliendo ogni occasione per inventare contrapposizioni inimmaginabili tra il Papa ‘regnante’ e il papa ‘emerito’, fomentando schieramenti e lanciando scomuniche, impiantandosi su un’autorità che non gli compete. Come afferma dalla cattedra di Monreale un altro vescovo, Michele Pennisi: “Benedetto XVI ha legittimamente espresso la sua convinzione. Tocca a Francesco tenere presente l’universalità della Chiesa e prendere una decisione”. In attesa dell'Esortazione post.sinodale di Papa Francesco, che il popolo cristiano accoglierà con cuore aperto, sorge un auspicio: che questa bagarre spumeggiante possa servire a comprendere di più il senso del celibato sacerdotale e del sacramento del matrimonio, e tutto il popolo cristiano sappia sostenere in modo attivo – con l’amicizia e la preghiera – la vocazione dei sacerdoti e degli sposi.