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Mercoledì 27 maggio 2020 Sant’Agostino vescovo di Canterbury 534-604

Vangelo secondo Giovanni 17,11-19

In quel tempo, [Gesù, alzàti gli occhi al cielo, pregò dicendo:]
«Padre santo, custodiscili nel tuo nome, quello che mi hai dato, perché siano una sola cosa, come noi.
Quand’ero con loro, io li custodivo nel tuo nome, quello che mi hai dato, e li ho conservati, e nessuno di loro è andato perduto, tranne il figlio della perdizione, perché si compisse la Scrittura. Ma ora io vengo a te e dico questo mentre sono nel mondo, perché abbiano in se stessi la pienezza della mia gioia. Io ho dato loro la tua parola e il mondo li ha odiati, perché essi non sono del mondo, come io non sono del mondo.
Non prego che tu li tolga dal mondo, ma che tu li custodisca dal Maligno. Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. Consacrali nella verità. La tua parola è verità. Come tu hai mandato me nel mondo, anche io ho mandato loro nel mondo; per loro io consacro me stesso, perché siano anch’essi consacrati nella verità».

VERITA’ E GIOIA

Nell’ultima cena, Gesù prega il Padre per i suoi discepoli, prega per noi. Prega con intensità, domandando che il Padre conceda a noi tutti i doni che ha dato a lui. Domanda per noi la pienezza della sua gioia, una gioia che ha attraversato la desolazione e la croce. Domanda che possiamo accogliere la sua parola che è verità, in modo da difenderci dalle aggressioni e dalle perversioni del Maligno che sconvolge il mondo. Confidiamo nella preghiera di Gesù!