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Venerdì 29 maggio 2020 San Paolo VI papa, 1897-1978

Vangelo secondo Giovanni 21,15-19

In quel tempo, [quando si fu manifestato ai discepoli ed] essi ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli».
Gli disse di nuovo, per la seconda volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pascola le mie pecore».
Gli disse per la terza volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli domandasse “Mi vuoi bene?”, e gli disse: «Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecore. In verità, in verità io ti dico: quando eri più giovane ti vestivi da solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti vestirà e ti porterà dove tu non vuoi».
Questo disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E, detto questo, aggiunse: «Seguimi».

AMORE E MISSIONE

Il Vangelo ci conduce con un balzo dall’ultima cena alla spiaggia del lago di Tiberiade, dove Pietro e Giovanni e altri cinque vanno a pescare dopo risurrezione del Signore. Gesù li aspetta sulla riva, e arrostisce il pesce con loro. E’ l’ultimo incontro. Che cosa resta? La prima cosa è l’amore. Gesù offre a Pietro la possibilità di riscatto dal triplice rinnegamento domandandogli tre volte: “Mi ami?”. La seconda cosa è la missione: “Pasci le mie pecore”. Amore e missione: cuore e compito del cristiano.