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Giovedì 18 giugno 2020 San Gregorio Barbarigo, vescovo di Padova, 1625-1697

Vangelo secondo Matteo 6,7-15

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate.
Voi dunque pregate così:
Padre nostro che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Se voi infatti perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre vostro che è nei cieli perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli altri, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe».


IMPARARE A PREGARE

 

Ecco un’oasi del Vangelo in cui fermarsi: la preghiera al Padre. L’essenzialità delle parole traccia l’atteggiamento e il percorso della preghiera. Il Padre nostro non è solo una preghiera da proclamare, da soli e nella comunità. Esprime l’atteggiamento del figlio – dei figli – che guardano al Padre. In questi giorni la liturgia delle ore propone il commento di San Cipriano al Padre nostro. In queste settimane Papa Francesco nelle udienze del mercoledì insegna a pregare sull’esempio dei personaggi della Bibbia. Facciamoci accompagnare.