LA MERAVIGLIA DELLA VITA
Non si cammina solo con i piedi. Si cammina con gli occhi, guardando; si cammina con gli orecchi, ascoltando; con il naso, respirando e odorando. Il corpo e l'anima si sciolgono a contatto con l'aria del mare e la frescura della montagna. Ci lasciamo invadere dai colori dell'acqua sempre in movimento sulla superficie del mare e dalle piante sui monti con tutte le tonalità del verde, e aspiriamo i profumi che si spandono dalla salsedine della laguna e dagli umori della terra. Ci apriamo ad ospitare il mondo tutt'intorno, scorgendo l'ultimo profilo dell'orizzonte.
Lo sguardo sul mondo ti rivela a te stesso, nella fragilità e nella complessità dell’umana esistenza; ti percepisci come un'infinitesima parte del tutto, e insieme come coscienza viva e strumento di un’orchestra che suona la musica dell'universo. Che cosa sarebbe l'infinito cielo stellato senza chi si muove a guardarlo e scoprirlo, scrutando i sentieri del cielo e forando il buio della notte?
Mentre la volta dell’universo si dilata, si allargano le dimensioni dell’animo umano. La musica che ascolti non è più solo un insieme di note che sobbalzano planando verso il silenzio, ma descrive il rapporto con l’infinito, come nel concerto per violino e orchestra di Mozart, dove il dialogo di un solo violino si alterna con gli altri strumenti in una serie di inseguimenti per arrivare all’abbraccio dell’ultima danza.
La realtà delle cose, degli avvenimenti, delle persone non si frantuma nella dispersione di mille frammenti, ma viene attratta a un punto di unità. Nulla di quel che siamo finisce nel vuoto e nell’insignificanza. Gli amici raccontano della bellezza e della pace nello stare con Cristo persino nella malattia, nell’immobilità e nella solitudine. Il volto di Colui che fa tutte le cose, e che ti vuole bene da sempre e per sempre, raggiunge il malato di Covid attraverso il brillio degli occhi di un’anonima infermiera che domanda: “Come ti senti?”. E la donna che da 30 anni si muove in carrozzella, ringrazia della vita che le allieta il cuore attraverso la compagnia degli amici fedeli nel tempo; se ne accorge anche la badante, che si commuove dicendo di non aver mai visto un’amicizia così intensamente bella.
Camminiamo nel sole della vita o sotto l’improvviso temporale che interrompe l’escursione. Ci lasciamo sorprendere dal sole che spunta improvviso dalla forcella tra i monti o si presenta con un’unghia sottile a livello dell’orizzonte sul mare. Lo sguardo si illumina mentre riconosci la stessa tua sorpresa nel volto dei compagni di strada. Pieni di meraviglia, ci apriamo al sublime.