Papa Francesco: “Desidero invitare tutti a vivere una giornata universale di preghiera e digiuno per il Libano, venerdì 4 settembre”
Vangelo secondo Luca 5,33-39
In quel tempo, i farisei e i loro scribi dissero a Gesù: «I discepoli di Giovanni digiunano spesso e fanno preghiere; così pure i discepoli dei farisei; i tuoi invece mangiano e bevono!».
Gesù rispose loro: «Potete forse far digiunare gli invitati a nozze quando lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto: allora in quei giorni digiuneranno».
Diceva loro anche una parabola: «Nessuno strappa un pezzo da un vestito nuovo per metterlo su un vestito vecchio; altrimenti il nuovo lo strappa e al vecchio non si adatta il pezzo preso dal nuovo. E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi; altrimenti il vino nuovo spaccherà gli otri, si spanderà e gli otri andranno perduti. Il vino nuovo bisogna versarlo in otri nuovi. Nessuno poi che beve il vino vecchio desidera il nuovo, perché dice: “Il vecchio è gradevole!”».
PRESENZA E ASSENZA DELLO SPOSO
Gli apostoli e tante persone con loro, avendo Gesù presente, potevano godere come per la presenza dello sposo alla festa di nozze. Arriva il giorno in cui lo sposo viene catturato e ucciso, e i discepoli soffrono la solitudine. Diceva Pascal “L'agonia di Cristo dura fino alla fine del mondo”. Oggi lo vediamo soffrire nelle persone che condividono la sua passione in Libano. Seguendo l’invito del Papa, possiamo partecipare con il digiuno e la preghiera alla passione di Cristo che continua nelle sue membra.