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Sabato 3 ottobre 2020 San Dionigi l’Areapagita, discepolo di S.Paolo; San Gerardo di Brogne m.959

Vangelo secondo Luca 10,17-24

In quel tempo, i settantadue tornarono pieni di gioia, dicendo: «Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome».
Egli disse loro: «Vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore. Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e sopra tutta la potenza del nemico: nulla potrà danneggiarvi. Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli».
In quella stessa ora Gesù esultò di gioia nello Spirito Santo e disse: «Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo».
E, rivolto ai discepoli, in disparte, disse: «Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete. Io vi dico che molti profeti e re hanno voluto vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono».

QUALE RISULTATO?

Cosa dobbiamo aspettarci dalla missione che il Signore ci affida? Il conteggio delle imprese e delle conquiste, la gratificazione per il lavoro compiuto? Come gli apostoli al ritorno dalla missione, Gesù ci blocca sull’unico vero risultato: compiendo la missione affidata, hai scritto il tuo nome in cielo. Cioè nel cuore di Dio. Il vero risultato non è quel che produci negli altri, ma quel che accade in te: la consegna della vita, che a Lui appartiene. Tutto il resto ci sarà dato in più.