Vangelo di Marco, 4,21-25
In quel tempo, Gesù diceva alla folla: «Viene forse la lampada per essere messa sotto il moggio o sotto il letto? O non invece per essere messa sul candelabro? Non vi è infatti nulla di segreto che non debba essere manifestato e nulla di nascosto che non debba essere messo in luce. Se uno ha orecchi per ascoltare, ascolti!». Diceva loro: «Fate attenzione a quello che ascoltate. Con la misura con la quale misurate sarà misurato a voi; anzi, vi sarà dato di più. Perché a chi ha, sarà dato; ma a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha».
UNA LUCE CHE BRILLA
Lampada sul candelabro che continua a illuminare dopo tanti seco: così è Tommaso d’Aquino. Attento alle novità di Dio, lascia il monastero benedettino dove i familiari lo preconizzano abate, ed entra nel nuovo ordine dei domenicani. Accosta gli scritti degli antichi sapienti allo splendore della fede cristiana, che espone con dettagliata precisione, sia nelle scuole universitarie e nelle grandi opere, sia nella predicazione in napoletano. Uno dei caposaldi della dottrina cristiana, termine di paragone per capire e vivere la fede.