Vangelo secondo Marco, 7,24-30
In quel tempo, Gesù andò nella regione di Tiro. Entrato in una casa, non voleva che alcuno lo sapesse, ma non poté restare nascosto. Una donna, la cui figlioletta era posseduta da uno spirito impuro, appena seppe di lui, andò e si gettò ai suoi piedi. Questa donna era di lingua greca e di origine siro-fenicia. Ella lo supplicava di scacciare il demonio da sua figlia. Ed egli le rispondeva: «Lascia prima che si sazino i figli, perché non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini». Ma lei gli replicò: «Signore, anche i cagnolini sotto la tavola mangiano le briciole dei figli». Allora le disse: «Per questa tua parola, va’: il demonio è uscito da tua figlia». Tornata a casa sua, trovò la bambina coricata sul letto e il demonio se n’era andato.
DA MARIA A GESU’
Sullo sfondo di questa donna che ai piedi di Gesù invoca con decisione la liberazione della figlia, intravvediamo Maria, la madre del Signore. Gesù dalla croce l’ha donata anche a Giovanni come Madre, può dunque venire considerata madre di tutti. Così la considerano i cristiani, che attraverso di lei continuano a presentare a Gesù i malati nel corpo e nell’anima. In questo tempo difficile, a Lourdes, nei santuari e nelle case, affidiamo a Maria piccoli e grandi, malati e sani.