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Venerdì 12 febbraio 2021 Santi Saturnino e compagni martiri di Abitene, Cartagine 304

Vangelo secondo Marco 7,31-37

In quel tempo, Gesù, uscito dalla regione di Tiro, passando per Sidone, venne verso il mare di Galilea in pieno territorio della Decàpoli. Gli portarono un sordomuto e lo pregarono di imporgli la mano. Lo prese in disparte, lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua; guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e gli disse: «Effatà», cioè: «Apriti!». E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente. E comandò loro di non dirlo a nessuno. Ma più egli lo proibiva, più essi lo proclamavano e, pieni di stupore, dicevano: «Ha fatto bene ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare i muti!».

PER ASCOLTARE E PROCLAMARE

Alcuni dei miracoli compiuti da Gesù, oltre al valore storico, hanno anche un grande significato simbolico. La Chiesa rivive nel battesimo il miracolo della guarigione del sordomuto. Il celebrante che sul finale della celebrazione tocca le labbra a le orecchie del bambino, gli augura ‘di ascoltare presto la sua parola e professare la fede’. E’ quello gli accompagnatori del sordomuto fanno subito con entusiasmo, senza attendere che Gesù riveli tutto intero il suo cammino di croce e risurrezione.