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Martedì 2 marzo 2021 Sant’Agnese di Boemia, principessa e badessa, Praga 1211-1282

Vangelo secondo Matteo 23,1-12

In quel tempo, Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo:
«Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere, perché essi dicono e non fanno. Legano infatti fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito.
Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dalla gente: allargano i loro filattèri e allungano le frange; si compiacciono dei posti d’onore nei banchetti, dei primi seggi nelle sinagoghe, dei saluti nelle piazze, come anche di essere chiamati “rabbì” dalla gente.
Ma voi non fatevi chiamare “rabbì”, perché uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli. E non chiamate “padre” nessuno di voi sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello celeste. E non fatevi chiamare “guide”, perché uno solo è la vostra Guida, il Cristo.
Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo; chi invece si esalterà, sarà umiliato e chi si umilierà sarà esaltato».

GRATITUDINE PER IL MAESTRO

Una delle grazie più grandi che possono accadere nella vita, è l’incontro con un maestro vero: una persona ricca di umanità e capace di accompagnare altri verso il buon destino della vita. E tuttavia una persona che pur attirando ammirazione e suscitando sequela, diventa rimbalzo a Colui che solo è risposta alle domande e compimento del nostro bisogno, il Signore Gesù. L’incontro con un maestro e un padre, rinnova il desiderio e riempie il cuore di gratitudine.