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Venerdì 26 marzo 2021 – Santi Montano e Massima, sposi martiri, a.304

Vangelo di Giovanni 10,31-42

In quel tempo, i Giudei raccolsero delle pietre per lapidarlo. Gesù disse loro: «Vi ho fatto vedere molte opere buone da parte del Padre: per quale di esse volete lapidarmi?». Gli risposero i Giudei: «Non ti lapidiamo per un’opera buona, ma per una bestemmia: perché tu, che sei uomo, ti fai Dio». Disse loro Gesù: «Non è forse scritto nella vostra Legge: Io ho detto: voi siete dèi? Ora, se essa ha chiamato dèi coloro ai quali fu rivolta la parola di Dio – e la Scrittura non può essere annullata –, a colui che il Padre ha consacrato e mandato nel mondo voi dite: “Tu bestemmi”, perché ho detto: “Sono Figlio di Dio”? 37Se non compio le opere del Padre mio, non credetemi; ma se le compio, anche se non credete a me, credete alle opere, perché sappiate e conosciate che il Padre è in me, e io nel Padre». Allora cercarono nuovamente di catturarlo, ma egli sfuggì dalle loro mani.
Ritornò quindi nuovamente al di là del Giordano, nel luogo dove prima Giovanni battezzava, e qui rimase. Molti andarono da lui e dicevano: «Giovanni non ha compiuto nessun segno, ma tutto quello che Giovanni ha detto di costui era vero». E in quel luogo molti credettero in lui.

LE OPERE E LA FEDE

Gesù sfugge di mano ai Giudei. Compie le opere di Dio Padre, e nello stesso tempo si pone al suo livello. Ad accreditarlo come Figlio dovrebbero appunto bastare le opere che Lui compie, tali che solo Dio può compiere, come il perdono dei peccati e le guarigioni, fino alla risurrezione dei morti. Le opere parlano, e gli avversari di Gesù non ascoltano e non vedono, ma si accaniscono cercando di catturarlo. Molti però ‘credettero in Lui’. E ancora credono.