LA CAREZZA DEL RISORTO
All’inizio della primavera la luce e il buio tagliano a metà la giornata. Il sole che sorge illumina la strada di chi si reca presto al lavoro; il sole che tramonta accoglie sulla soglia di casa chi ritorna la sera. Fresco di giornata, chi naviga in laguna passando per la linea del porto, vede schiudersi il giorno nel globo che timidamente s’alza sul mare e invade di luce l’acqua e la terra; al tramonto, appesantito dalle ore di lavoro, riceve la carezza del sole nel tenue manto di colori che avvolge il panorama della laguna.
Nascita, resurrezione, consegna, si ripetono ogni giorno.
E’ stato facile per i cristiani riconoscere nel sole il volto luminoso di Cristo: Cristo è il sole che nasce, il sole che splende nel cielo della risurrezione e infine si consegna all’abbraccio del Padre. La selva di problemi che ci opprimono, il groviglio di difficoltà che ci appesantiscono, e tutta la confusione di cose che si intrecciano in cuore, vengono ogni giorno attraversati dalla corrente che si sprigiona dalla Pasqua, inesorabile motore di vita. Se il Natale è la vita che nasce, la Pasqua è la vita che vince la morte. Cristo entra nelle fibre del nostro essere, vive i drammi e le sofferenze della condizione umana e tutto fa passare dagli inferi alla luce. Del sole di Pasqua che è Cristo, noi abbiamo bisogno: per ritrovare il senso delle cose che accadono, rinnovare la speranza del cammino, riprendere le energie della giornata. Che cosa ci determina mentre viviamo? Le limitazioni e i pericoli della pandemia, la protezione della mascherina, la garanzia del vaccino, la speranza di una veloce ripresa? Illuminati da Cristo risorto, riprendiamo a vivere ogni giorno, andiamo a lavorare o restiamo bloccati in casa, portando in cuore e guardando negli occhi le persone. Spunta dalle nostre chiese – dove ancora il mistero della Pasqua viene celebrato e proclamato - il raggio della Pasqua e si diffonde tra le case e i luoghi di lavoro. La carezza del Risorto passa attraverso le nostre mani, in un gesto o uno sguardo e raggiunge un familiare, un amico, una persona malata, una persona stanca, un compagno di strada, qualcuno che è deluso della vita. Il mondo si rinnova negli occhi dei bambini, negli abbracci delle mamme, nella ripresa dei giovani, nel fiato degli anziani. La Pasqua di resurrezione non è sparita dal calendario cristiano e si presenta sulla riva del tempo come una promessa e una presenza. Il sole di Pasqua si riverbera nel mondo attraverso la testimonianza dei fratelli che sperano e amano. Come un raggio di sole primaverile, la carezza del Risorto illumina e riscalda le nostre povere vite.
don Angelo
Vd Nuova Scintilla 11 aprile 2021 p 13