Un bambino resta nove mesi nel grembo della madre, senza che questa ne veda il volto e ne possa dirigere lo sviluppo. Un albero cresce da un piccolo seme, con le radici che si impiantano sul terreno. Una casa viene costruita scavando le fondamenta e con il reperimento dei materiali, innalzata secondo un disegno precostituito. Ogni persona, ogni cosa, ogni impresa viene alla luce da un lavorio non palese, non ostentato. Come un pranzo di Pasqua che appare clamorosamente in tavola e solo all’intenditore svela l’origine dei prodotti e le modalità della cottura, insieme con la pazienza e l’abilità di chi ha trascorso ore in cucina. Così per tutte le imprese, grani e piccole. Il lavorio necessario per superare un esame, vincere un percorso, stendere una tesi di laurea, arrivare a un traguardo. La vita non è fatta per il tutto e subito, tanto meno per il subito e bene. La vita cresce con pazienza, come avviene per ogni crescita umana delle persone e delle comunità. Un pulcino sgambetta appena uscito dal guscio; un bambino ci mette dieci mesi per arrivare a gattonare. Per un albero ci voglio anni per arrivare a produrre frutti.
E la pazienza di Dio per generare un popolo? La pazienza di Dio per attenderci in Paradiso? La sua caparbietà nel cominciare da capo ad ogni generazione, ad ogni nascita, ad ogni svolta della vita. In Dio la pazienza del tempo va a toccare i confini dell’eternità.
E’ sempre una scoperta intraprendere un nuovo lavoro, che ti a scoprire progressivamente l’origine di uno strumento che avevi in mano bell’e fatto. Come si assembla un computer, come si aggiusta un cellulare, come si assemblano gli elementi di un giocattolo, come si confeziona un vestito, come si confeziona una maglia, come si compongono i capitoli di un libro, le pagine di un giornale… Già, le pagine di un giornale. Mensile, settimanale, quotidiano. Quando le prendi in mano e le sfogli fresche dall’edicola o dalla posta di casa, friggono come pane fresco. Per quante mani è passata questa pagina, per quanti cervelli hanno girato quelle parole, chi ha pensato le idee, chi ha visto i fatti e li ha raccontati, fino a metterli in pagina? E’ un’avventura arrivare a scoprire la sorgente del fiume, come pure accompagnare il suo percorso per boschi e valli e pianure, fino alla discesa a mare. Come un piroscafo, o forse una piccola barchetta che scende in acqua nel varo dal cantiere. Un miracolo che mi affascinava da bambino. Ogni varo di nave o barca mi faceva correre a guardare. Ho ripreso un po’ una vita di cantiere. E attendo di settimana in settimana il varo della nuova barchetta.
+All’inizio della notte ho visto una flebile luna bianca spuntare dal fondo del mare. Sul far del mattino una splendida luna piena mi attendeva sopra l’acqua della laguna. Come il sole ci corrobora giorno, così la luna ci protegge per tutto l’arco della notte. Il Signore manda a vegliare su di noi la sua sentinella, e sostiene i nostri passi nel cammino della giornata.