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Martedì 1 giugno 2021 San Giustino filosofo martire, Nablus in Palestina, inizio II secolo – Roma, 164

Vangelo secondo Marco 12,13-17

In quel tempo, mandarono da Gesù alcuni farisei ed erodiani, per coglierlo in fallo nel discorso.
Vennero e gli dissero: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno, ma insegni la via di Dio secondo verità. È lecito o no pagare il tributo a Cesare? Lo dobbiamo dare, o no?».
Ma egli, conoscendo la loro ipocrisia, disse loro: «Perché volete mettermi alla prova? Portatemi un denaro: voglio vederlo». Ed essi glielo portarono.
Allora disse loro: «Questa immagine e l’iscrizione, di chi sono?». Gli risposero: «Di Cesare». Gesù disse loro: «Quello che è di Cesare rendetelo a Cesare, e quello che è di Dio, a Dio».
E rimasero ammirati di lui.

DIO E CESARE

Le cose del mondo non si dividono a metà tra Cesare e Dio. A Cesare appartengono il denaro, le imprese, le guerre e tante cose buone e cattive. A Dio appartengono il mondo intero e l’anima di ogni persona. Un atteggiamento leale nei riguardi dello Stato conduce a rispettarne le leggi, senza andare contro coscienza. Un atteggiamento filiale verso Dio, ci apre ad amarlo, ringraziarlo, servirlo per il bene nostro e dei nostri fratelli.