Vangelo secondo Giovanni 3,13-17
In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo:
«Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo. E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna.
Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna.
Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui».
LA CROCE CHE SALVA
Mentre stiamo ancora a discutere sul Crocifisso nelle scuole e mentre il Papa augura all’Ungheria che “la croce sia il vostro ponte tra il passato e il futuro”, ecco Gesù che annuncia a Nicodemo la croce innalzata sul mondo. Una croce nello stesso tempo abbassata fino al cuore dell’uomo, fino allo strazio dei nostri tormenti e all’avvilimento dei nostri traviamenti. La croce è la leva della misericordia di Dio che ci salva, innalzandoci con Cristo verso la salvezza.