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Sabato 19 febbraio 2022 – Beato Corrado Confalonieri eremita, Piacenza 1290–Noto 1351

Vangelo secondo Marco 9,2-13

In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli. Fu trasfigurato davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. E apparve loro Elìa con Mosè e conversavano con Gesù.
Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Rabbì, è bello per noi essere qui; facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elìa». Non sapeva infatti che cosa dire, perché erano spaventati.
Venne una nube che li coprì con la sua ombra e dalla nube uscì una voce: «Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!».
E improvvisamente, guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo, con loro.
Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare ad alcuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell’uomo fosse risorto dai morti. Ed essi tennero fra loro la cosa, chiedendosi che cosa volesse dire risorgere dai morti.
E lo interrogavano: «Perché gli scribi dicono che prima deve venire Elìa?». Egli rispose loro: «Sì, prima viene Elìa e ristabilisce ogni cosa; ma, come sta scritto del Figlio dell’uomo? Che deve soffrire molto ed essere disprezzato. Io però vi dico che Elìa è già venuto e gli hanno fatto quello che hanno voluto, come sta scritto di lui».

CON GESU’ SUL MONTE

La festa della trasfigurazione viene d’estate, poco prima dell’Assunta. E’ una bella sorpresa trovarne il racconto oggi, come il lampo di una promessa. Gesù ci conforta aprendoci lo sguardo sulla sua figura luminosa e riaccendendo il nostro desiderio. Quando lo vedremo? Quando noi vedremo tutto, quando tutto sarà chiaro? Così gli diciamo facendo eco alla canzone di Chieffo. Come è stato per Lui, anche noi siamo chiamati a percorrere ogni giorno una strada di croce e risurrezione, fino allo svelamento.