Vangelo secondo Luca 6,39-45
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola:
«Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutti e due in un fosso? Un discepolo non è più del maestro; ma ognuno, che sia ben preparato, sarà come il suo maestro.
Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? Come puoi dire al tuo fratello: “Fratello, lascia che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio”, mentre tu stesso non vedi la trave che è nel tuo occhio? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello.
Non vi è albero buono che produca un frutto cattivo, né vi è d’altronde albero cattivo che produca un frutto buono. Ogni albero infatti si riconosce dal suo frutto: non si raccolgono fichi dagli spini, né si vendemmia uva da un rovo. L’uomo buono dal buon tesoro del suo cuore trae fuori il bene; l’uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il male: la sua bocca infatti esprime ciò che dal cuore sovrabbonda».
RESPONSABILITA’ E COMUNIONE
In queste domeniche ascoltiamo con attenzione Gesù nostro maestro: del suo insegnamento e della sua guida abbiamo bisogno, soprattutto quando portiamo la responsabilità di una famiglia, di un gruppo di lavoro, di una istituzione sociale. Tutti abbiamo bisogno di ritrovare Gesù come maestro, e in particolare i capi delle nazioni: da essi dipende il destino di ciascuna persona, famiglia, comunità, popolo e del mondo nel suo insieme. Lo sperimentiamo drammaticamente in questi giorni di guerra in Ucraina. Apriamo il cuore alla preghiera e alla solidarietà.