CHE COSA POSSIAMO FARE NOI?
Che cosa possiamo fare noi che assistiamo impotenti al gettito di notizie e di immagini di tv e social? Come possiamo arginare, come possiamo impedire il male lancinante della guerra e dei suoi terribili lasciti?
Possiamo pregare, come hanno fatto e continuano a fare mamme e bimbi in fuga, ritrovando alla fine del tunnel la luce della speranza. Pregare il Padre perché converta il cuore malvagio e tagli la cresta dell’orgoglio; perché anche il nostro cuore diventi benevolo e misericordioso. Pregare Maria, la madre, che ha vissuto il dramma dell’esilio e lo strazio sotto la croce. Pregare in tutti i modi: brevi invocazioni, Rosario, Via Crucis. Pregare insieme con la Messa.
Possiamo muoverci con la carità. C’è bisogno di tante cose calde, buone, di medicine. C’è bisogno di sostenere con i soldi chi accoglie e assiste alle frontiere, per provvedere le cose subito necessarie. Qualcuno potrà dare per una volta lo stipendio intero, i bimbi la paghetta della settimana. Potrà dare la sua casa, aprire la sua famiglia.
Possiamo vivere fedeli al nostro compito, amanti della nostra vocazione. Che da qualche parte, da molte parti, il mondo continui a girare per il verso buono, ordinando le cose secondo verità e giustizia, secondo bellezza e armonia. Ciascuno al suo posto. Può essere il posto estremo dei giornalisti nelle città bombardate, o di chi, attraverso un piccolo settimanale, vuol favorire coinvolgimento e testimonianza.
Se ciascuno vive, il mondo vive. E ogni zolla della terra produce il suo frutto, come al principio.