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Mercoledì 18 maggio 2022 San Giovanni I Papa e martire m. 526

Vangelo secondo Giovanni 15,1-8

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato.
Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano.
Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli».

PORTARE FRUTTO

Qual è la condizione per vivere, e portare frutto? Non è diventare abili, scoprire energie nascoste, imparare esercizi speciali, partecipare a corsi di istruzione e di addestramento e via di seguito. Qual è la condizione perché un tralcio porti frutto? Che sia attaccato alla vite. E un uomo, una donna, un cristiano come porta frutto? Rimanendo attaccato a Cristo: fede, amore, vangelo, sacramenti, amici… Una vita tutt’altro che bigotta, ma in tutte le posizioni e le azioni, attratta dalla Sua grande presenza.