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Mercoledì 29 giugno Santi PIETRO E PAOLO, Apostoli m. 67 d.C.

Vangelo secondo Matteo 16,13-19

In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei profeti».
Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente».
E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».

UNA GRAZIA GRANDE

Per quale grazia un pescatore di Galilea è stato scelto da Gesù; per quale grazia ha riconosciuto Gesù come Figlio di Dio? Per quale grazia Saulo, persecutore dei cristiani, è stato eletto ad annunciare il Vangelo e piantare la Chiesa in tante città del Mediterraneo? Ambedue, in modo diverso, sono arrivati a Roma, centro dell’Impero Romano, dove hanno continuato la loro missione e hanno trovato il martirio. La Chiesa li riconosce come fondamento della fede che si comunica da persona a persona.