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Sabato 23 luglio 2022, Santa Brigida di Svezia, compatrona d’Europa, Svezia 1303 – Roma 1373

Vangelo secondo Giovanni 15,1-8

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato.
Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano.
Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli».

IL FRUTTO DELL’UNITA’

L’intensità e la dolcezza di queste parole entrano nell’anima e la riempiono di desiderio. Gesù davanti ai suoi, chiamati per nome: non solo gli apostoli, ma anche le donne che lo seguivano, in particolare la Maddalena, con Lui fino alla croce e fino a riconoscerlo risorto: stando con Lui, il loro frutto è maturato fino a noi, ultimo tralcio della vite che è Gesù. Nei drammi che attraversano l’umanità, il primo compito è rimanere in Colui che porta frutto per la vita del mondo.