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Venerdì 12 agosto 2022, Santa Giovanna Francesca de Chantal, Francia 1572 – 1641

Vangelo secondo Matteo 19,3-12

In quel tempo, si avvicinarono a Gesù alcuni farisei per metterlo alla prova e gli chiesero: «È lecito a un uomo ripudiare la propria moglie per qualsiasi motivo?».
Egli rispose: «Non avete letto che il Creatore da principio li fece maschio e femmina e disse: “Per questo l’uomo lascerà il padre e la madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una sola carne”? Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto».
Gli domandarono: «Perché allora Mosè ha ordinato di darle l’atto di ripudio e di ripudiarla?».
Rispose loro: «Per la durezza del vostro cuore Mosè vi ha permesso di ripudiare le vostre mogli; all’inizio però non fu così. Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, se non in caso di unione illegittima, e ne sposa un’altra, commette adulterio».
Gli dissero i suoi discepoli: «Se questa è la situazione dell’uomo rispetto alla donna, non conviene sposarsi».
Egli rispose loro: «Non tutti capiscono questa parola, ma solo coloro ai quali è stato concesso. Infatti vi sono eunuchi che sono nati così dal grembo della madre, e ve ne sono altri che sono stati resi tali dagli uomini, e ve ne sono altri ancora che si sono resi tali per il regno dei cieli. Chi può capire, capisca».

VIVERE E AMARE NELLO SPECCHIO DI DIO

Gesù ci dice che la realtà umana non è nostra, ma viene da Dio. In particolare l’amore tra uomo e donna trova la sua origine nel Creatore, e su questa origine è chiamato a specchiarsi. Secondo l’ordinamento di Mosè e secondo tanti usi odierni, accade che la donna venga abbandonata o violentata. La nuova Legge pone marito e davanti a Dio, per imitarne amore e fedeltà. Una posizione che diventa radicale nella scelta della verginità per il regno dei cieli.