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Martedì 13 Settembre 2022, San Giovanni Crisostomo, vescovo e dottore della Chiesa, Antiochia 349 – Comana sul Mar Nero 407

Vangelo secondo Luca 7,11-17

In quel tempo, Gesù si recò in una città chiamata Nain, e con lui camminavano i suoi discepoli e una grande folla.
Quando fu vicino alla porta della città, ecco, veniva portato alla tomba un morto, unico figlio di una madre rimasta vedova; e molta gente della città era con lei.
Vedendola, il Signore fu preso da grande compassione per lei e le disse: «Non piangere!». Si avvicinò e toccò la bara, mentre i portatori si fermarono. Poi disse: «Ragazzo, dico a te, àlzati!». Il morto si mise seduto e cominciò a parlare. Ed egli lo restituì a sua madre.
Tutti furono presi da timore e glorificavano Dio, dicendo: «Un grande profeta è sorto tra noi», e: «Dio ha visitato il suo popolo». Questa fama di lui si diffuse per tutta quanta la Giudea e in tutta la regione circostante.

PERCHE’ LA VITA RINASCA

Questo miracolo è un segno. Un segno che la morte può essere vinta. Non solo la morte fisica, vinta dalla risurrezione finale. Ma anche quella ‘morte nel tempo’ che colpisce tante persone, particolarmente giovani, spazzando via la voglia di vivere, lo slancio e la capacità di affrontare ogni giorno l’impresa della vita. Gesù dice: “Ragazzo, dico a te, àlzati!”. Domandiamo a Gesù di ripetere ancora tante volte queste parole, e di sospingerci a ripeterle noi stessi, testimoniando la gioia di vivere.