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Lunedì 10 ottobre 2022 San Daniele Comboni vescovo, Limone del Garda 1831 – Khartum (Sudan), 1881

Vangelo secondo Luca 11,29-32

In quel tempo, mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire:
«Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona. Poiché, come Giona fu un segno per quelli di Nìnive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione.
Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro gli uomini di questa generazione e li condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone.
Nel giorno del giudizio, gli abitanti di Nìnive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona».

SEGNI DA RICONOSCERE

Quale segno? Quello che pretendiamo noi, secondo la nostra misura o quello che pensiamo essere il nostro bisogno. Noi vogliamo miracoli, guarigioni, interventi grandiosi. Vogliamo un Dio potente che risolva i mali nostri e quelli del mondo. Invece ci viene dato il segno di Giona, che rappresenta la passione-morte-risurrezione di Gesù; e il segno di una sapienza che supera ogni sapienza del mondo. Non segni da pretendere, ma segni da riconoscere.