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Giovedì 17 novembre 2022, Sant’Elisabetta D’Ungheria religiosa, Bratislava, 1207 – Marburgo, Germania, 1231

Vangelo secondo Luca 19,41-44

In quel tempo, Gesù, quando fu vicino a Gerusalemme, alla vista della città pianse su di essa dicendo:
«Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, quello che porta alla pace! Ma ora è stato nascosto ai tuoi occhi.
Per te verranno giorni in cui i tuoi nemici ti circonderanno di trincee, ti assedieranno e ti stringeranno da ogni parte; distruggeranno te e i tuoi figli dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra, perché non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata».

IL PIANTO DI GESU’

Gesù piange su Gerusalemme e sulla morte dell’amico Lazzaro. Oggi, su che cosa piange? Sulle città colpite dai missili, sulle persone uccise. Su di noi, che non accogliamo la sua visita, non riconosciamo la sua presenza e fabbrichiamo un mondo di guerra e di desolazione. A che cosa può attaccarsi una persona che desidera vivere in pienezza? Bastare le illusioni a mezz’aria, le promesse rassegnate di chi esclude per principio la sua presenza di risorto e taglia fuori i suoi testimoni?