Vangelo secondo Matteo 9,35-10,1.6-8
In quel tempo, Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni malattia e ogni infermità.
Vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore. Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!».
Chiamati a sé i suoi dodici discepoli, diede loro potere sugli spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni infermità.
E li inviò ordinando loro: «Rivolgetevi alle pecore perdute della casa d’Israele. Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date».
IL COMPITO DELLA MISSIONE
Possiamo leggere questo Vangelo sullo sfondo della vita e della missione di San Francesco Saverio. Attratto dal carisma di Ignazio di Loyola, viene mandato imprevedibilmente nelle ‘Indie’, dove evangelizza, battezza, opera la carità, secondo la regola segnata nelle parole del Vangelo. “Strada facendo” vive e testimonia il Vangelo di Gesù! Di strada ne fa tanta, fino alla Cina e alle soglie del Giappone. Il nostro orizzonte geografico è certo più corto. Non sia limitato l’orizzonte della vita come missione.