Vangelo secondo Matteo 2,13-18
I Magi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò: Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo».
Egli si alzò, nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta:
«Dall’Egitto ho chiamato mio figlio».
Quando Erode si accorse che i Magi si erano presi gioco di lui, si infuriò e mandò a uccidere tutti i bambini che stavano a Betlemme e in tutto il suo territorio e che avevano da due anni in giù, secondo il tempo che aveva appreso con esattezza dai Magi.
Allora si compì ciò che era stato detto per mezzo del profeta Geremìa:
«Un grido è stato udito in Rama,
un pianto e un lamento grande:
Rachele piange i suoi figli
e non vuole essere consolata,
perché non sono più».
NATALE INSANGUINATO
Il Natale di Gesù viene macchiato dal sangue dei bambini di Betlemme. Oggi il Natale viene sconvolto dalla tragedia della guerra in Ucraina, dalla sofferenza e dal sangue di bambini, giovani, anziani. Neppure la ‘tregua di Natale’ trova posto. Guerre e guerriglie insanguinano altri paesi, città e villaggi. Occorre che il Natale giunga a toccare il cuore dell’uomo, occorre che Gesù venga accolto dalle braccia robuste degli uomini e dal cuore materno delle donne. Occorre la fede che cambia il mondo.