Un’accoppiata felice brucia la distanza di sedici secoli: nel mese di febbraio a Sant’Agostino è dedicato l’intero numero di Luoghi dell’infinito; a Papa Benedetto è dedicato il numero di Tracce.
La coincidenza editoriale fa risaltare la straordinaria sintonia tra due grandi personaggi della teologia e della storia della Chiesa. Ratzinger aveva ‘incontrato’ Agostino fin dal tempo dei primi studi filosofici e teologici; a lui dedicò la sua tesi in teologia, e da papa trovò in lui ispirazione per la prima Enciclica "Deus caritas est". Il grande padre della Chiesa, associato a San Bonaventura, è rimasto sempre sullo sfondo degli studi e dell’insegnamento di papa Ratzinger.
La pubblicazione di questa monografia di Luoghi dell’Infinito è originata dal fatto che il corpo di Sant’Agostino (354-430) venne traslato a Pavia, capitale del regno longobardo, nel 723; il Comitato Pavia Città di Sant’Agostino – che fa capo all’Ordine Agostiniano, alla Diocesi e al Comune di Pavia e al quale si sono aggregate vari università e istituzionii nazionali – celebra i 1300 anni di questo evento con numerose iniziative. La rivista apre con un intenso saggio del filosofo Massimo Cacciarti che vede nell’opera di Agostino ‘la lotta fra cielo e terra’ in tensione verso la patria celeste. Di seguito, viene riportata una parte dell’omelia che papa Benedetto pronunciò a Pavia nel 2007, dove racconta delle ‘tre conversioni’ di Agostino: al cristianesimo, alla dedizione contemplativa a Dio, al ministero dell’annuncio della misericordia nel servizio al popolo di Dio. Un globale ed efficace intervento dello storico Franco Cardini passa in rassegna la vita di Agostino, coordinandola con le sue opere, tra le quali emergono le Confessioni, la Trinità, la Città di Dio; un secondo intervento dello stesso autore delinea la travagliata ambientazione storica che si riflette sulla sua opera. Nel seguito degli interventi della rivista non poteva mancare la figura di San’Ambrogio vescovo di Milano, dal quale Agostino rimase affascinato, fino a intraprendere il cammino che lo portò al battesimo. Gli articoli che seguono delineano altri aspetti della straordinaria personalità del santo: il viaggio verso la grazia nella ‘autobiografia’ delle Confessioni; il raffronto tra la scuola di retorica a cui Agostino era introdotto, e la novità cristiana; il grande panorama sul destino dell’uomo e della civiltà delineato nella ‘Città di Dio’; la dolce sapienza di Monica, la madre; i luoghi della vita, dall’Africa all’Italia; la variegata iconografia di Agostino, visto da tanti pittori, documentati nelle illustrazioni di questo numero della rivista. Si procede con il racconto della traslazione del corpo di Agostino e la descrizione dell’arca che lo contiene a Pavia. Agostino ha ispirato percorsi di studi e di spiritualità lungo i secoli, come si rileva dall’Ordine degli Agostiniani e dalla bellezza di alcune chiese di Milano. Viene presentato il rapporto di Lutero con Agostino e vengono offerti alcuni spunti sulla dottrina della grazia e sul mondo interiore. Infine, alcune segnalazioni bibliografiche permettono di approfondire la conoscenza di Agostino.
Negli interventi sul mensile Tracce, la figura di papa Ratzinger rimbalza quasi come attualizzazione della dottrina e del tratto umano di Agostino. L’intensità della fede, l’amore alla Chiesa, la fiducia nella grazia risaltano negli interventi di tante persone che hanno partecipato alla vicenda umana di Ratzinger-Benedetto. Si parte dalla sorpresa di un popolo in coda per il saluto al papa emerito - pur a distanza di quasi dieci anni dalla rinuncia – nel quale ha riconosciuto un uomo che ha amato Gesù ed era preso dall’urgenza di trasmettere la fede come ‘un fatto riguardante la vita’, come testimonia il traduttore italiano dell’Opera omnia di Ratzinger, al quale fa eco il curatore della stessa: “Ha testimoniato la fede come incontro con una persona”. Un suo assistente, insegnante di dogmatica all’Università di Friburgo, racconta la propria riscopreta della fede nel dialogo teologico con Ratzinger, mentre un giornalista rivoca commosso i viaggi di Papa Benedetto: all’altare manifestava un atteggimaneto ‘totalmente coinvolto in quel mistero sbalorditivo che stava accadendo nelle sue mani… ci fossero state milioni di persone o quaranta’. Ratzinger amava la musica e suonava Mozart al pianoforte: la gioiosità e linearità di quella musica corrispondeva pienamente al suo pensiero. Gli interventi di papa Benedetto vengono evocati in un’antologia di citazioni delle sue omelie e di altri pronunciamenti di limpida chiarezza. Ha partecipato al rinnovamento della Chiesa, da lui definita ‘compagnia sempre riformanda’. Per finire, Davide Prosperi, presidente della Fraternità di Cl, traccia un appassionato profilo di Papa Benedetto, definito ‘il gigante bambino’.